PDP/PEI

 

“DSA SPIEGATO AI GENITORI”

link con filmato che fornisce una spiegazione introduttiva e sintetica.

https://youtu.be/mXEE701tCXM

1. Cosa si intende per alunni con DSA?

La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema scolastico il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.

I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Quali:

  1. l' abilità di lettura
  2. l' abilità di scrittura legata alla grafia e al riconoscimento delle regole ortografiche
  3. l' abilità di fare i calcoli
  4. la capacità di mantenere l'attenzione

Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica:

  1. dislessia (lettura)
  2. disgrafia e disortografia (scrittura)
  3. discalculia (calcolo)
  4. disturbo dell'attenzione (DDAI e ADHD)

Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. 

A seguito della formalizzazione di diagnosi di DSA è prevista la compilazione del Piano Didattico Personalizzato da parte della scuola (PDP).

 

2. Cos'è il PDP?


È il Piano Didattico Personalizzato, previsto dalla legge 170/2010 e dal decreto attuativo 5669/2011. Serve a garantire il diritto allo studio di alunni e studenti con DSA.

Il PDP è un "contratto condiviso" fra docenti, istituzione scolastiche, istituzioni socio-sanitarie e famiglia utile a individuare e organizzare un percorso personalizzato che rispetti i tempi di apprendimento dell'alunno e ne valorizzi le potenzialità.
Deve essere redatto dal Consiglio di Classe entro la fine di novembre e deve contenere indicazioni sugli strumenti con cui si intende sostenere il ragazzo nel percorso di studio (comprese le misure dispensative e gli strumenti compensativi). 
La valutazione periodica, in corso d’anno, e quella finale, in sede d’esame, devono essere coerenti con gli interventi pedagogico-didattici previsti nel PDP.

 

3. Cosa sono gli strumenti compensativi per gli alunni con DSA? 

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità in cui è stato rilevato il deficit.

 Fra i più noti indichiamo:

  1. la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
  2. libro digitale e parlante al posto o come integrazione al libro cartaceo che si sostituisce nell’attività di lettura;
  3. uso del PC con programmi di videoscrittura e correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
  4. tablet o pc con funzione fotografia per copiare testi dalla lavagna o appunti;
  5. la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
  6. C-pen, che usata come un evidenziatore, legge i testi  trasformandoli in audio;
  7. altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali e mentali che favoriscano la memorizzazione del lavoro scolastico.

Tali strumenti sollevano l’alunno con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo ma mantengono gli obiettivi didattici senza variare le caratteristiche del compito richiesto. Come misure compensative gli insegnanti possono decidere, in accordo con la famiglia, di dilatare i tempi di consegna delle verifiche scritte, programmare i tempi e le modalità di somministrazione delle verifiche orali, permettere all'allievo di utilizzare mappe e tabelle durante la somministrazione di prove orali e scritte.

4. Quali sono le misure dispensative per gli alunni con DSA?

Le misure dispensative sono interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. Rientrano tra le misure dispensative:

  • evitare la lettura ad alta voce o effettuarla su richiesta dell’allievo;
  • non prendere appunti scritti a mano, copiare dalla lavagna o scrivere sotto dettatura;
  • non eseguire prove a tempo o avere più tempo a disposizione;
  • sostenere interrogazioni programmate in forma orale oppure verifiche in formato digitale;
  • interrogazioni programmate;
  • uso del vocabolario;
  • poter svolgere una prova su un contenuto comunque disciplinarmente significativo, ma ridotto o tempi più lunghi per le verifiche.

 L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno in questione.

 

5. Chi fa la diagnosi?

In FVG un protocollo d'intesa nel 2014 ha sancito che la diagnosi compete ai servizi pubblici quale il dipartimento della neuropsichiatria infantile (DNI) e a quelli privati accreditati convenzionati con il Sistema sanitario regionale.                                              La famiglia può autonomamente rivolgere domanda di accertamento per l’individuazione di alunno in situazione di handicap al Collegio appositamente costituito presso l’ASST, per l’esercizio del diritto all’integrazione scolastica del proprio/a figlio/a.  Alla domanda deve essere allegata certificazione della patologia e eventuali relazioni cliniche rilasciata da un medico specialista di una struttura pubblica. Su richiesta, la scuola si rende disponibile a consegnare una relazione in carta semplice.

6. Come viene fatta la diagnosi?

Il Disturbo Specifico di Apprendimento si diagnostica utilizzando test standardizzati che permettono di valutare le abilità di lettura, scrittura e calcolo. La diagnosi è confermata quando il livello di una o più di queste tre competenze risulta di almeno due deviazioni standard inferiore ai risultati medi prevedibili nonostante una adeguata scolarizzazione. La diagnosi di DSA può essere posta unicamente alla fine della classe seconda , inizio classe terza della Scuola Primaria; per la discalculia la diagnosi può essere posta solo alla fine della classe terza della scuola Primaria.
L’iter diagnostico deve essere intrapreso solo dopo che all’interno della scuola sono stati individuati gli alunni resistenti a programmi di specifico potenziamento didattico svolto dagli insegnanti.

 

7. Dopo quanto tempo dovrebbe esserci l'aggiornamento del profilo DSA ai fini scolastici?

La normativa in tal senso (Conferenza Stato-regioni sui DSA) indica quanto segue:

Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:

- al passaggio da un ciclo scolastico all'altro e comunque, di norma, non prima dei tre anni dal precedente;

 

- ogni qualvolta sia necessario modificare l'applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia;

 

Cosa significa?

 

Che dal passaggio della scuola primaria a quella secondaria di primo grado bisognerebbe aggiornarlo. Oppure aggiornarla al passaggio dalla scuola secondaria di 1 grado a quello di 2 grado.

Al di là di questi casi, non occorrono ulteriori aggiornamenti prima dei tre anni a meno che non vi siano cambi radicali nell'uso degli strumenti indicati nel PDP.

  

8. Qual è la normativa di riferimento per i DSA?

La Legge 8 ottobre 2010, n. 170 recante“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”;

il Decreto ministeriale 12 luglio 2011,  n. 5669  recante “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”;

l’Accordo Stato‐Regioni 25 luglio 2012, n. 140 recante “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei DSA”;

il Decreto ministeriale 17 aprile 2013 recante “Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per l’individuazione precoce dei casi sospetti di DSA”.

 

9. Un alunno con DSA ha diritto all’insegnante di sostegno? 

No, secondo la legge 170 i ragazzi con DSA vengono seguiti dagli stessi insegnanti della classe.

Il sostegno è previsto dalla legge 104/92 che non comprende i disturbi specifici dell'apprendimento, a meno che questi non siano associati ad una patologia o a un disturbo di altro tipo.

 

10. Che cosa s'intende con Bisogni Educativi Speciali (BES)?

Secondo l'ICF (la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute) il Bisogno Educativo Speciale (BES)  è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o  di apprendimento, derivante da danno, ostacolo o stigma sociale. Necessita di un piano educativo individualizzato (PEI) o personalizzato (PDP).

 La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.

Infatti per alcuni studenti può accadere che affrontare il percorso di apprendimento scolastico sia più complesso e più difficoltoso rispetto ai compagni; in casi come questi i bisogni educativi normali (sviluppo competenze, appartenenza sociale, autostima, autonomia, etc.) diventano bisogni educativi speciali, più complessi, per i quali è difficile dare una risposta adeguata per soddisfarli. Grazie al riconoscimento dei Bisogni Educativi Speciali viene esteso a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi dalla Legge 53/2003.

 

 11.  In quali casi è possibile identificare un alunno con B.E.S.?

Le situazioni in cui l’apprendimento può essere difficoltoso o complesso sono molteplici.

Il MIUR ha identificato tre sotto-categorie di alunni con B.E.S.:

  1. alunni con disabilità, per il cui riconoscimento è necessaria la presentazione della certificazione ai sensi della legge 104/92;
  2. alunni con disturbi evolutivi specifici, tra cui si inseriscono:
  • S.A. – disturbi specifici dell’apprendimento  (per il cui riconoscimento è necessario presentare la diagnosi di D.S.A. ai sensi della legge 170/2010);
  • deficit di linguaggio;
  • deficit delle abilità non verbali;
  • deficit della coordinazione motoria;
  • ADHD – deficit di attenzione e di iperattività;
  1. alunni con svantaggio sociale, culturale e linguistico.

 

12. Chi e come si identificano i casi di alunni con B.E.S.?

Nel caso in cui uno studente presenti una disabilità o un D.S.A. è necessario che sia presentata alla scuola la certificazione e la diagnosi.

In tutti gli altri casi sono i docenti, in modo autonomo, a proporre e a motivare l’identificazione di bisogni educativi speciali degli studenti sulla base di considerazioni didattiche e pedagogiche.

Le osservazioni degli insegnanti per l’individuazione degli alunni con B.E.S. si basa sul concetto di funzionamento educativo-apprenditivo presentato nel modello ICF (International Classification of Functioning) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

  

13. In che cosa consiste l’intervento didattico per gli studenti con B.E.S.?

Viene identificato un alunno con B.E.S. quando per apprendere ha bisogno di una didattica individualizzata e personalizzata. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.

 

14. Qual è la normativa di riferimento per i BES?

 Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica;

Circolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013 – Indicazioni operative alunni con BES;

Nota prot. n. 2563 del 22 novembre 2013 – Chiarimenti. La Nota fornisce chiarimenti sugli strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali, in specie sul Piano didattico personalizzato;

Circolare MIUR n. 4233 del 19 febbraio 2014 – Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri;

Nota prot n° 7443 del 18 dicembre 2014. Con la la nota il Miur ha trasmesso agli Uffici periferici e ai dirigenti scolastici le linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati.

 

15. A chi posso rivolgermi per consigli, informazioni?

All'interno del nostro Istituto è possibile rivolgersi per ulteriori informazioni  agli insegnanti di classe;

Inoltre è possibile contattare nell'istituto,previa mail, le seguenti figure:

referente DSA: 

referente per il sostegno: 

referente per l'inclusione e l'accoglienza di alunni stranieri: 

Dirigente Scolastica: dott.ssa Luisa Zappa

 

16. Filmati, libri e link consigliati per conoscere  la tematica dei Disturbi Specifici di Apprendimento

DISLESSIA

FILMATI 

“ LA DISLESSIA SPIEGATA AI BAMBINI – STELLE SULLA TERRA”

https://www.youtube.com/watch?v=Jc62BucqEOA

 

CHE COS'E' LA DISLESSIA E COME RICONOSCERLA

 https://youtu.be/ar2Z55L3ark

“dislessia un corto animato per capire di piu’”

https://youtu.be/2cKPWR6uNME

GUIDE SCARICABILI IN PDF RIVOLTE AI GENITORI

htpp://www.aiditalia.org/Media/Documents-main/guida_per_genitori.pdf

LIBRI  CONSIGLIATI

“STORIE DI STRAORDINARIA DISLESSIA” – ERICKSON

“NOSTRO FIGLIO E’ DISLESSICO” – ERICKSON

                                              

DISTURBI DELL’ATTENZIONE

FILMATI

“ ADHD ; UN'ORCHESTRA SENZA DIRETTORE”

 https://youtu.be/cYHflpObKpc

 

“ LA SINDROME DEL MONELLO”

https://youtu.be/yOzfHP_ryVY

 

DISCALCULIA 

FILMATI 

DISCALCULIA: COS'E' E COME RICONOSCERLA

https://youtu.be/JWy0qq4ZLT0